L’Italia ha due mesi per adeguarsi alla normativa UE sulla sicurezza sul lavoro

Gennaio 14, 2013

La normativa italiana in materia di sicurezza sul lavoro sembra non essere in linea, su alcuni punti, con quanto previsto in ambito europeo.

Infatti, la Commissione Europea ha aperto una procedura d’infrazione (n. 2010/4227) nei confronti dell\’Italia, in cui vi è l’invito a rispettare la normativa comunitaria.

Nello specifico, all’Italia viene contestato di violare l’articolo 5 della direttiva 89/391/Cee esonerando il datore di lavoro dalla sua responsabilità in materia di salute e sicurezza in caso di delega e subdelega e l\’articolo 9 della stessa direttiva, contemplando una proroga dei termini stabiliti per la redazione di un documento di valutazione dei rischi in caso di nuove aziende o per lo svolgimento di significativi cambiamenti in un’organizzazione preesistente.

Qualora l’Italia non recepisca la direttiva 89/391/Cee del 12 giugno 1989 entro un periodo indicato (circa 2 mesi), la vicenda può essere sottoposta al giudizio della Corte di giustizia, in grado di emettere sentenze vincolanti per i Paesi comunitari.

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